Il Programma Economico 2019, presentato recentemente dal Segretario di Stato per le Finanze Celli, consente una lettura a tutto tondo: da una parte lo spaccato di ciò che San Marino attualmente è affiancato dalle road map che indirizzano i lavori delle varie Segreterie di Stato nel futuro più prossimo; dall’altra la visione a lungo termine data dal Piano Nazionale di Stabilità e Sviluppo, allegato al Programma stesso. Un lavoro completo su cui ci ripromettiamo di esprimere a più riprese pareri e pensieri, nell’ottica del confronto propositivo che contraddistingue OSLA.
Ciò che è stato ripreso dalla stampa con particolare enfasi è la previsione dell’incremento di 200 milioni di entrate nelle Casse pubbliche grazie ad uno degli investimenti strategici che il Governo ha elencato nel Piano di Stabilità e cioè l’outlet store The Market. Un dato che, insieme a quelli riferiti al numero dei potenziali visitatori e dei nuovi posti di lavoro, contribuisce alla significativa e suggestiva portata dell’impatto atteso dalla realizzazione del progetto.
Premesso che tale previsione non può che rallegrare tutti quanti e ridare un po’ di ottimismo all’intero Paese; premesso che OSLA ha sempre sostenuto l’importanza del progetto The Market e, anzi, è andata addirittura oltre, proponendo a più riprese un piano di riqualificazione dell’intera area industriale; non possiamo non evidenziare che la previsione di tale incremento delle entrate non risulta essere sostenuta da proiezioni ufficiali.
OSLA ha memoria della serata pubblica tenutasi nel maggio 2016, in clima pre-referendario, durante la quale un pool di professionisti ha illustrato il progetto dell’outlet, i punti di forza, le motivazioni della scelta su San Marino, nonché i numeri attesi, capaci di dare un impulso fondamentale all’economia sammarinese. Fra essi, i 200 milioni di euro di maggiori entrate fiscali in 10 anni e al netto delle agevolazioni fiscali.
Dal 2016 è cambiato il Governo e con esso la bozza del progetto di legge che sancisce il passaggio dalla monofase all’IVA. Attualmente il progetto di legge è in lavorazione, anche se prendiamo atto dal Programma Economico 2019 che sarà portato in prima lettura in corso d’anno per essere approvato nel primo trimestre 2019.
Nel 2016, così come oggi, era in vigore il regime della monofase e si suppone, quindi, che la previsione di incremento delle entrate per 200 milioni di euro, prospettata dagli investitori, derivi dalla proiezione basata sullo status quo.
Certamente non può essere frutto di proiezioni diverse, dal momento che lo stesso tavolo di lavoro presso la Segreteria di Stato Finanze non ha ancora preso in esame alcuna ipotesi per la quantificazione delle aliquote della nuova Imposta sui consumi.
Sarebbe alquanto bizzarro che una nuova proiezione, basata su aliquote comunque tuttora non applicabili, portasse ai medesimi numeri snocciolati nel 2016 e ad oggi insistenti nel sito web di The Market.
Attendiamo la ripresa dei lavori presso la Segreteria Finanze per proseguire con lo studio e il confronto fino ad arrivare alla fase delle proiezioni. Allora sì, saremo in grado di fare previsioni economiche sostenibili.