In riferimento alle notizie apparse in data odierna, circa l’accordo Sindacati – Governo sulla riduzione della spesa pubblica, OSLA – Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori - non può che esprimere la propria totale contrarietà. Abbiamo sempre ribadito che la spending review non possa essere di solo dominio sindacale e governativo. Anche le imprese, con le proprie tasse, contribuiscono al bilancio pubblico e non possono essere escluse dal confronto.
OSLA ritiene che questo tema debba essere affrontato con la consapevolezza che, purtroppo, lo Stato è nelle stessa situazione di un’azienda in crisi che non ha più la possibilità di mantenere lo stesso livello di spesa. Devono quindi essere assunte le scelte necessarie e conseguenti alla situazione di fatto che non è più sostenibile. Non siamo mai stati favorevoli ai tagli lineari proposti che, oltre ad essere insufficienti, non hanno nessuna base normativa. Bisogna però avere il coraggio di affrontare con decisione la problematica, attraverso:
- La non più rinviabile parificazione dell’orario di lavoro pubblico a quello privato;
- Un’effettiva riorganizzazione della PA che porti ad accordi di solidarietà per il personale in esubero o non più riqualificabile;
Decisioni, che:
- non possono più essere rimandate stante la disastrosa situazione dell’economia del Paese che è sotto gli occhi di tutti e, quindi, anche dei potenziali investitori internazionali, ma purtroppo non del Governo;
- rappresentano un segnale di eticità e rispetto verso il mondo del privato che, non ce lo dobbiamo dimenticare, sostiene l’apparato pubblico.
Tutte le aziende in crisi hanno dovuto prendere provvedimenti del genere, è inaccettabile che lo Stato non abbia il coraggio di farlo.
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Purtroppo, invece, la totale estromissione delle Associazioni di Categoria dal tavolo di confronto, sta portando a quanto da noi temuto. Invece di affrontare il tema con responsabilità, si cercano scorciatoie utili solo al consenso, continuando a rimandare il problema, senza affrontarlo e risolverlo. OSLA chiede quindi l’immediata riapertura del tavolo sulla spending review con le Associazioni di Categoria.