OSLA smentisce un aumento anomalo. No alle generalizzazioni: doveroso da parte delle istituzioni procedere a precisi e puntuali controlli
In merito alle recenti notizie circa un aumento ingiustificato dei prezzi in territorio di beni di prima necessità e conseguente raggiungimento di benefici ingiusti, OSLA ha il dovere di comunicare quanto segue.
Premettendo che ad OSLA sono associati i supermercati CONAD e TitanCoop, per quanto attiene la vendita di prodotti di prima necessità e non all’interno di queste realtà, possiamo confermare con certezza che non sono stati applicati rincari anomali rispetto alle politiche di prezzo stabilite dalle catene di distribuzione nazionali(CONAD e Coop). A conferma di quanto sopra, rimarchiamo l’esistenza di precisi vincoli contrattuali tra il supermercato e la catena di distribuzione nazionale relativi alla definizione dei prezzi. Non è quindi facoltà del singolo supermercato applicare prezzi anomali rispetto agli altri supermercati della stessa catena all’interno della medesima area geografica.
Per evitare ogni fraintendimento, OSLA precisa inoltre che vi possono essere stati aumenti di prezzi su determinate categorie merceologiche ma che tali aumenti sono riconducibili alla fluttuazione a monte della filiera, per questioni legate ad una minore produzione dovuta a ragioni climatiche. Tali prodotti hanno subito un “naturale” rincaro su tutto il territorio italiano, dunque non si tratta in alcun modo di decisioni prese dal singolo supermercato ma di inevitabili rincari dell’approvvigionamento.
In conclusione, relativamente al metodo, OSLA ribadisce la sua netta contrarietà a questo modo di affrontare la questione. Qualora si verificassero concreti episodi di aumenti ingiustificati ed anomali in alcuni punti vendita, riteniamo doveroso da parte delle istituzioni procedere a precisi e puntuali controlli con relative sanzioni qualora il fatto sia accertato. Riteniamo invece controproducente e ingiustificato creare allarmismo generalizzato tra i consumatori e la popolazione. Tale approccio, non solo non è efficace, ma provoca una inevitabile (ed ingiustificata) perdita di fiducia nel commercio sammarinese con ripercussioni certe e controproducenti sui consumi interni e sul gettito fiscale.
Invitiamo dunque tutti ad un approccio più puntuale e preciso nell’individuare le criticità, laddove esistenti, e procedere con le relative sanzioni, piuttosto che colpire indiscriminatamente un’intera categoria economica.