L’accordo di Associazione della Repubblica di San Marino con l’Unione Europea rappresenta un’ importante opportunità per il nostro Paese. Basti pensare che oggi le nostre aziende devono rispettare molteplici direttive europee per rimanere sul mercato, ma non beneficiano dei fattori positivi offerti dall’UE quali l’apertura al mercato finanziario europeo e ai suoi strumenti di protezione, la liberalizzazione del mercato del lavoro e l’accesso ai fondi europei sia per le infrastrutture (grandi opere, progetti turistici e culturali) che per le PMI (progetti formativi, ricerca, sviluppo, innovazione, ecc…). L’accordo con l’UE faciliterebbe anche l’import/export, così come l’attrattività di San Marino per nuovi investimenti e nuove imprese.
Per questo motivo, OSLA – Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori - accoglie con soddisfazione il segnale inviato dalla politica nei giorni scorsi, con l’approvazione unanime del Consiglio Grande e Generale dell’ordine del giorno su questo tema. E’ importante però, come indicato anche nell’ordine del giorno, “coinvolgere le forze politiche, economiche e sociali, nonché tutti i cittadini, nelle decisioni e nelle implicazioni che l'Accordo potrà comportare”, perché gli effetti di questo accordo si ripercuoteranno in maniera importante sull’attività delle aziende.
Alla luce di questi importanti input, attendiamo di essere convocati e coinvolti, al pari dei gruppi consiliari, per approfondire i punti fondamentali dell’accordo e l’individuazione delle principali “criticità” , denominate “linee rosse”. Affinché non si riveli addirittura dannoso per il nostro Paese, è fondamentale che vengano previste delle deroghe, in considerazione delle caratteristiche sociali, economiche e geografiche della Repubblica di San Marino ed una gradualità nel recepimento dei vari punti dell’aquis comunitario; informazioni che le Associazioni di Categoria devono necessariamente conoscere anticipatamente, per poter iniziare con un adeguato preavviso il lavoro di sensibilizzazione e preparazione dei propri associati.
L’accordo con l’UE non deve poi mettere in secondo piano l’imprescindibile rapporto con l’Italia; specialmente per quegli adempimenti amministrativi, come la fatturazione elettronica, strettamente legati al rapporto bilaterale in essere che continuerà ad essere una delle principali fonte di business per le nostre imprese.