OSLA – Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori – esprime la propria perplessità sulla mancanza di confronto in occasione della Legge di assestamento di Bilancio in discussione in questi giorni. Per la prima volta, infatti, non siamo stati convocati ufficialmente dal Governo per la presentazione e discussione del progetto di legge, né in occasione della prima lettura, né tra la prima e la seconda lettura.
Apprezziamo l’impegno della Segreteria Industria che ci ha presentato una serie di proposte per incentivare gli investimenti, ma anche questi interventi, se fossero stati discussi con più tempo, sarebbero stati più efficaci e più a misura delle imprese sammarinesi che, ricordiamo, sono composte per più del 90% da imprese con meno di 10 dipendenti.
E’ sicuramente importante incentivare i grandi investimenti delle imprese più strutturate, perché indirettamente ne beneficeranno anche le attività commerciali, artigiane, di servizio ed edili collegate alle imprese maggiori; chiediamo però lo stesso interesse ed attenzione nel far crescere le PMI sammarinesi che oggi vivono al limite delle proprie possibilità e necessitano di uno stimolo per svilupparsi.
Immaginiamo che tutte le piccole e medie imprese sammarinesi riuscissero ad assumere un dipendente in più e fare investimenti per 50.000 euro ciascuno, parleremmo di un aumento di 4.000 dipendenti e investimenti complessivi del valore di 200 milioni di euro. Numeri ipotetici, forse utopici, ma che fanno capire il valore della PMI, se adeguatamente supportata. Per ottenere questo però serve tempo e soprattutto maggiore confronto, per studiare provvedimenti adeguati e che non siano meri slogan inapplicabili.
Anche quanto presentatoci da una delegazione della maggioranza è senza dubbio interessante: gli incentivi fiscali ai tour operator che portano turisti e visitatori a San Marino può favorire l’aumento dei flussi turistici, mentre l’introduzione del regime semplificato per le piccole e medie imprese potrebbe avere effetti positivi sull’economia sammarinese.
OSLA da tempo richiede un intervento del genere, del resto i risultati della flat tax introdotta in Italia sono evidenti: da gennaio a marzo ci sono state 196mila nuove partita Iva (pari a un +7,9%) e un aumento del 40% degli aderenti al regime agevolato. Ci troviamo quindi in una situazione dove la vicina Italia è diventata più concorrenziale di San Marino, il regime agevolato infatti prevede un’aliquota ridotta (che può oscillare dal 15% al 5%) e semplificazioni a livello contabile.
Se vogliamo rendere interessante San Marino per queste tipologie di imprese e sostenere quelle esistenti, dobbiamo ideare un sistema attrattivo e correggere alcune limitazioni alla libertà di impresa ancora esistenti, anche in vista dell’accordo con l’UE. Anche in questo caso il problema resta il metodo, interventi del genere non possono esser presentati e discussi qualche giorno prima della loro approvazione.
In attesa di conoscere il nuovo articolato e gli emendamenti presentati e approvati, la nostra richiesta è che vengano previste delle deleghe che permettano modifiche all’articolato e, immediatamente dopo questa sessione consiliare, si aprano dei tavoli di lavoro dove poterci confrontare seriamente e concretamente sugli interventi da fare a sostegno della PMI, valorizzando in tal modo l’apporto delle Associazioni di Categoria.
Resta irrisolto il nodo della spending review, intervento fondamentale per liberare risorse da reinvestire per lo sviluppo economico, su questo tema le categorie continuano ad essere escluse dal confronto, dimenticandosi che la spesa pubblica è, invece, un interesse di tutti i contribuenti.