OSLA – Organizzazione Sammarinese degli Imprenditori – ritiene opportuno chiarire alcuni punti in merito alle notizie uscite sull’aumento dei prezzi al consumo.
Le variazioni dei prezzi devono essere analizzate in maniera approfondita e le percentuali di aumento non possono essere utilizzate in maniera strumentale per alimentare allarmismi e polemiche. I numeri in se non hanno nessun valore senza un adeguato approfondimento dei dati: bisognerebbe conoscere la strutturazione del paniere campione per la misurazione dell’indice, è importante infatti avere la certezza che nei campioni utilizzati ci siano gli stessi identici prodotti, affinché questi valori possano avere un valore statistico attendibile.
Inoltre, è importante considerare che la Grande Distribuzione Organizzata (GDO) deve rispettare la linea prezzi imposta dalla catena madre per tutti i prodotti, ad esclusione di quelli di produzione locale. Altra importante differenza, rispetto all’Italia, è anche l’incidenza sull’indice medio della variazione dei prezzi legata alla superficie dei punti vendita: infatti in Italia questo viene notevolmente abbassato dai prezzi minori applicati dai negozi con grandi superfici (vedi ipermercati), mentre a San Marino i punti vendita che sono più piccoli, devono rispettare le direttive della casa madre riferita alla dimensione del negozio.
Ci sono poi altri importanti fattori da tenere in considerazione: in questa condizione di prezzi imposti, le aziende sammarinesi si vedono oggi con marginalità ridotte dovute alla minore competitività del costo del lavoro, alla difficoltà ad accedere al credito e ad un costo del denaro, commissioni sui pagamenti e costi bancari decisamente maggiori rispetto a quelli italiani.
OSLA è sempre disponibile al confronto, ma nel reciproco rispetto delle parti, senza inutili polemiche e soprattutto solo se disposti ad analizzare in maniera approfondita i numeri, mettendo al tavolo tutte le parti interessate, compreso chi rileva i dati e per parlare in maniera più ampia di politiche per l’incentivazione dei consumi, partendo da un rilancio della SMAC commerciale, distrutta, è bene ricordarlo, dalla decisione di cambiare la sua funzione originale.